TAOU  BLANC
( 3438 m.)

 

Valle di Rhêmes
AO

Al col Leynir, guardando verso sud (il Taou Blanc è alle spalle)

DISLIVELLO: 1600 m. circa

ESPOSIZIONE: prevalentemente ovest fino all'Alpe Vaudalettaz, quindi Sud fino a 2800 m. circa, poi ancora ovest fino al Col Leynir e quindi infine esposizione a mezzogiorno per il tratto finale.

DIFFICOLTA': EE

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BREVE DESCRIZIONE

La salita al Taou Blanc rappresenta un'impegnativa ma grandiosa escursione che si svolge interamente nel Parco del Gran Paradiso.
Assai vari sono gli ambienti attraversati: la salita inizia in un bel bosco di larici, con sottobosco a mirtilli e rododendri, per continuare poi su vaste praterie dominate dalle forme aguzze della Becca Tsambellinaz, posta come una torre a difesa del Vallone di Vaudalettaz; attorno a 2900 metri l'ambiente si fa più aspro: si attraversano zone sassose e ampii nevai, presenti fino a stagione estiva inoltrata.
Per raggiungere il Col Leynir occorre inoltre superare un breve tratto sul piccolo ghiacciaio di Vaudalettaz, privo comunque di difficoltà mentre l'ultimo tratto di salita si svolge su sfasciumi e pietrisco.
Il percorso è comunque privo di difficoltà alpinistiche ma la quota elevata e gli ambienti attraversati nella parte alta della salita rendono tuttavia l'ascensione consigliata a escursionisti esperti e ben allenati.
Assai interessante è infine il panorama che si gode dalla vetta: oltre alle cime poste alla testata della Val di Rhêmes, tra cui spicca la Granta Parei, lo sguardo può liberarsi verso il Piano del Nivolet, contornato a meridione da una immensa muraglia di cime tra le quali si evidenziano le Levanne.
Osservando verso oriente appaiono invece le vette più note che contornano il massiccio del Gran Paradiso: Tresenta, Ciarforon, e altre celebri cime fanno da contorno al dolce versante ovest dell'unico Quattromila interamente italiano, consentendo con un sol colpo d'occhio di abbracciare l'intera via normale che sale fino a 4061 m.
Il versante nord del Taou Blanc precipita invece verso Pont Valsavaranche, che appare minuscolo al termine di un'immane baratro: le forme aspre dell'Aouillè e della Cima di Entrelor completano il paesaggio volgendosi a settentrione.


Claudio Trova & Giuliano Tomasetti

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