
Al col
Leynir, guardando verso sud (il Taou Blanc è alle spalle)
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DISLIVELLO:
1600 m. circa
ESPOSIZIONE:
prevalentemente ovest fino all'Alpe Vaudalettaz, quindi Sud fino a 2800 m.
circa, poi ancora ovest fino al Col Leynir e quindi infine esposizione a
mezzogiorno per il tratto finale.
DIFFICOLTA':
EE |
VAI
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BREVE
DESCRIZIONE
La salita al Taou Blanc rappresenta un'impegnativa ma grandiosa escursione
che si svolge interamente nel Parco del Gran Paradiso.
Assai vari sono gli ambienti attraversati: la salita inizia in un bel
bosco di larici, con sottobosco a mirtilli e rododendri, per continuare
poi su vaste praterie dominate dalle forme aguzze della Becca
Tsambellinaz, posta come una torre a difesa del Vallone di Vaudalettaz;
attorno a 2900 metri l'ambiente si fa più aspro: si attraversano zone
sassose e ampii nevai, presenti fino a stagione estiva inoltrata.
Per raggiungere il Col Leynir occorre inoltre superare un breve tratto sul
piccolo ghiacciaio di Vaudalettaz, privo comunque di difficoltà mentre
l'ultimo tratto di salita si svolge su sfasciumi e pietrisco.
Il percorso è comunque privo di difficoltà alpinistiche ma la quota
elevata e gli ambienti attraversati nella parte alta della salita rendono
tuttavia l'ascensione consigliata a escursionisti esperti e ben allenati.
Assai interessante è infine il panorama che si gode dalla vetta: oltre
alle cime poste alla testata della Val di Rhêmes, tra cui spicca la
Granta Parei, lo sguardo può liberarsi verso il Piano del Nivolet,
contornato a meridione da una immensa muraglia di cime tra le quali si
evidenziano le Levanne.
Osservando verso oriente appaiono invece le vette più note che contornano
il massiccio del Gran Paradiso: Tresenta, Ciarforon, e altre celebri cime
fanno da contorno al dolce versante ovest dell'unico Quattromila
interamente italiano, consentendo con un sol colpo d'occhio di abbracciare
l'intera via normale che sale fino a 4061 m.
Il versante nord del Taou Blanc precipita invece verso Pont Valsavaranche,
che appare minuscolo al termine di un'immane baratro: le forme aspre
dell'Aouillè e della Cima di Entrelor completano il paesaggio volgendosi
a settentrione.
Claudio Trova
& Giuliano Tomasetti
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