La Rocca Provenzale vista dalla pista di
fondo
di Chiappera
GALLERIA FOTOGRAFICA
clic fondo
a Chiappera: vista verso l'alta valle Maira
clic scorcio
di Prazzo dalla pista di fondo
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LA
LOCALITA'
Quota piste e centri abitati:
da 944 m. a quasi 1700 m.
Accesso stradale:
strada carrozzabile da
Dronero fino a Chiappera
Servizi e informazioni:
Acceglio: Comune (171-99013)
Prazzo: Comune (0171-99123)
DATI GENERALI
Numero piste battute:
3
Chilometri totali:
50 circa
Servizi presso il centro di fondo:
a Ponte Marmora: biglietteria e noleggio attrezzatura;
a Prazzo, ad Acceglio e a Chiappera: biglietteria, noleggio attrezzatura e spogliatoio
Prezzo: a
pagamento; bambini sotto i 10 anni: ingresso gratuito
DESCRIZIONE DELLE
PISTE
Tre anelli principali tra loro parzialmente collegati;
più esattamente le piste sono:
1) collegamento Ponte Marmora-Prazzo 2 km facile
2) anello di Prazzo 8 km medio (omol.FISI)
3) collegamento Prazzo-Maddalena 2 km difficile
4) anello Maddalena-Acceglio 12 km da medio a facile
5) anello Saretto-Chiappera-Campo Base 8 km da medio a facile
Edizione
1999
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L'AMBIENTE
Poco più di 40 chilometri separano Dronero da Chiappera ma percorrendo la rotabile, assai tortuosa in alcuni punti, specialmente durante l'inverno pare di
compiere un viaggio con la mente per raggiungere un paese fantastico
annidato tra i monti. Prazzo, a metà vallata, con le sue vecchie case spesso
vive solo in estate e sbarrate nella stagione fredda per evitare l'invasione
della neve, anticipa la strana sensazione di trovarsi in un luogo remoto, "ai
confini del pianeta", sensazione che diventa più intensa quando si raggiunge
Chiappera, sulla quale incombe il profilo un po' fiabesco della Rocca Provenzale. Quasi intontiti dal beccheggio dell'auto sofferto per avere a
lungo navigato tra curve continue ed impietose, scendendo a terra ci si inebria di un panorama aperto, dove un cartello ai lati della strada pare un
oggetto insolito, futuristico. Pochi i segni della civiltà dei consumi: i negozi, i
bar, gli impianti di risalita sono rimasti .... sull'altro pianeta. C'è chi avverte
disagio per questo ambiente raggiungibile in auto ma quasi spopolato, c'è chi
ama al contrario queste montagne e la loro wilderness più di ogni altro luogo:
le frazioni dell'alta valle nascondono angoli che narrano la vita degli ultimi
montanari prima che il richiamo della pianura fosse cosí forte da indurli ad
abbandonare la loro civiltà. Spesso soltanto vecchie baite, per fortuna
alcune delle quali in fase di recupero, restano oggi a contemplare un'incantevole scenario naturale dove l'uomo appare fugacemente, magari
nei soliti dí di festa. Che dire ? Cercare di custodire gelosamente l'isolamento di questi monti grazie al quale attimi del passato possono
ritornare vitali nelle sensazioni che attraversano la nostra mente quando ad
esempio si passeggia nelle viuzze delle piccole frazioni in pietra o augurarsi
che un adeguato sviluppo turistico, certamente possibile per le grandi bellezze paesaggistiche dei luoghi, sappia fare apprezzare la bellezza di una
delle principali vallate delle Cozie a turisti nuovi e ancor oggi ignari della sua
esistenza ? L'interrogativo è grave e di ardua soluzione; nel frattempo ......
Un lungo tracciato dalla media all'alta valle ........ nel frattempo appare abbastanza ovvio che una vallata che ha
nell'ambiente naturale la principale ricchezza veda nello sci nordico una concreta possibilità di sviluppo turistico, anche se le carenze qualitative della
viabilità rappresentano un freno considerevole all'accesso del turista-sciatore
ai campi di neve di questi monti.
I tracciati per il fondista presenti in valle Maira sono notevolmente sviluppati in lunghezza, coprendo interamente il fondovalle da Ponte
Marmora (m. 944) alla conca di Chiappera, raggiungendo quasi i 1700 m. di quota, oltre la caratteristica borgata, per una lunghezza totale di circa 50 km.
A Prazzo, località di villeggiatura posta pressochè a metà vallata, la carrozzabile interrompe il suo tortuoso salire, rilassandosi per un attimo su
pendii un poco più aperti, circondati da alte montagne, pendii sui quali è
adagiato il paese. Il borgo (solo 39 abitanti residenti) si anima soprattutto in
estate, periodo in cui è sicuramente uno dei principali centri turistici della
valle Maira. La pista di fondo si snoda tra Prazzo inferiore e Prazzo superiore, frazioni entrambe disposte sul lato soleggiato della vallata: tracce
di antichi terrazzamenti mostrano ancora quanto in passato questi luoghi fossero attivamente coltivati nell'impari sforzo sostenuto dalle popolazioni
locali nel tentativo di ottenere sostentamento dalle loro montagne; al
contrario il versante esposto a settentrione giace da sempre in quiete ad osservare il trascorrere del tempo ammantato da una splendida foresta di
conifere, che soltanto nella parte più bassa cede il posto alle radure ad alle
latifoglie; proprio queste radure e questi boschetti di latifoglie ospitano alcuni
tratti di pista abbastanza impegnativi, mentre il tracciato che si sviluppa tra
Prazzo inferiore e Prazzo superiore può essere considerato di difficoltà
media: in totale lo sviluppo delle piste attorno al paese è di circa 8 km.
Superato il capoluogo della parte centrale della valle, la pista di fondo si
inoltra nuovamente in un tratto angusto e difficile (2 km fino a Maddalena)
dove la vallata si restringe nuovamente: poco prima di Acceglio il paesaggio
torna ad aprirsi e il tracciato, che si sviluppa non lontano dalla carrozzabile,
divaga per un attimo sul terreno detritico colonizzato da radi larici alla
confluenza tra il vallone di Unerzio ed il solco vallivo principale; l'anello
Maddalena-Acceglio, che misura 12 km, è abbastanza soleggiato e si può considerare medio-facile.
Acceglio è sicuramente il principale centro turistico della valle: l'esistenza
di quattro alberghi - a cui si aggiungono tre trattorie, una pizzeria, una
tabaccheria con rivendita di giornali ed una pista di pattinaggio su ghiaccio -
testimonia la relativa importanza di questo bel borgo situato già nell'alta
valle.Superato Acceglio, un tratto di pista difficile, caratterizzato da ripide salite
ed impegnative discese, conduce a Ponte Maira e quindi al lago Saretto; il
percorso si fa quindi medio-difficile per 2 km circa e sale all'ampia conca di
Chiappera; il luogo può essere considerato a ragione il simbolo della valle
Maira: la ciclopica lama della Rocca Provenzale fende l'aria tersa delle Cozie, innalzandosi come in enorme monolite. Meta di
alpinisti, arrampicatori e temerari che osano sfidare la sua verticalità, la Rocca
Provenzale sovrasta proprio come un antica rocca l'abitato di Chiappera, ancora oggi intatto con le sua case in pietra che si mimetizzano nella
montagna.
La pista di fondo si attarda nel pianoro (anello di 6 km circa) alla base dell'inconfondibile sagoma, tra aperti e
soleggiati campi di neve dove le latifoglie non hanno ancora ceduto il territorio al larice: a mezzogiorno un
ampio vallone si apre luminoso, invitando gli scialpinisti a salire fino al
Sautron, al confine con la Francia. Una caratteristica dell'alta valle Maira è
proprio il connubio insolito tra gli sci sottili e lo sci "fuoripista" nella sua
espressione più pura e genuina, connubio che continua oltre Chiappera, ormai nel cuore del vallone del Maurin: mentre gli itinerari
scialpinistici salgono al col de Maurin e si inoltrano negli altri valloni che si aprono a
ventaglio nella testata della valle, la pista di fondo si attarda in un anello tra
radi larici e ontani spogliati dall'inverno, attraversando il torrente al ponte
delle Fie (m. 1677): la parte più elevata del complesso di piste per lo sci
nordico della valle Maira si snoda in una soleggiata conca che il gruppo Castello-Rocca Provenzale da un lato e la Rocca Bianca dall'altro (con i suoi
oltre tremila metri di quota) custodiscono come gendarmi posti a salvaguardia
della quiete del recondito luogo alpestre. ...... e per concludere una doverosa precisazione: le righe di quest'articolo
non sono un invito ad una solitaria "marcialonga" lungo i 50 km di piste tra
Ponte Marmora e l'alta valle ma vorrebbero essere più modestamente uno stimolo a trascorrere qualche giornata di festa in questa valle cosí vicina e al
tempo stesso cosí lontana alla vita intensa della pianura cuneese.........
magari tornando più volte, per scoprire in armonia con i ritmi pacati della
montagna i segreti più reconditi di quest'angolo delle Cozie.
Edizione
1999
Claudio Trova
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