LA
LOCALITA'
Quota centro abitato:
la pista si sviluppa attorno ai centri
abitati di San Bartolomeo (situato a 753 m. di quota), Certosa di Pesio
(859 m) e Villaggio d'Ardua (m.988).
Accesso stradale:
strada statale da Cuneo;
il Centro di fondo "Marguareis " è posto
immediatamente dopo il centro abitato di San Bartolomeo.
Servizi e informazioni:
Sci Club Valle Pesio, 333-1633490
Scuola Sci Nordico, 0171-739007
I.A.T.-Chiusa Pesio 0171 / 734990
DATI GENERALI
Numero piste battute: la
pista del Marguareis è unica, ma si può suddividere in diverse parti
percorribili separatamente,
Chilometri totali: 24 circa (informazione reperita dal gestore delle
piste)
Servizi presso il centro di fondo:
ristoro, scuola sci, affitto attrezzatura, locali sciolinatura,
spogliatoio, pista di pattinaggio su ghiaccio.
Prezzo: a
pagamento
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DESCRIZIONE DELLE
PISTE
Il tracciato denominato "Certosa" misura in totale 9
km ed è complessivamente "difficile" (nera - omologata F.I.S.I); se ne possono tuttavia percorrere soltanto alcune parti con
difficoltà variabile. In particolare:
- l'anello tra S.Bartolomeo ed il "vecchio bar" misura
2 km
ed è considerato medio-facile (pista "Cabanas")
- anello Fromentarola: evitando la parte di pista del Marguareis che si snoda attorno alla
Certosa, con alcune varianti, si percorre un anello denominato Fromentarola,
lungo 6 km, che presenta difficoltà di livello medio.
Il tracciato Certosa-Gorre-Osservatorio
costituisce invece la parte alta della pista; lungo circa 12 chilometri,
risulta di difficoltà medio-alta. Sale da quota 859 fino ai 1050 m.
dell'osservatorio faunistico, per poi ridiscendere a quota 900 m. circa e
risalire infine ai 1032 m. del Pian delle Gorre.
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L'AMBIENTE
La valle Pesio è
certamente nota per le sue montagne dalle caratteristiche dolomitiche; il
Marguareis, principale vetta delle Alpi Liguri, viene spesso ritratto
nelle limpide mattine di inizio estate quando il suo bianco versante
settentrionale contrasta con l'azzurro intenso del cielo ed il rosso dei
rododendri, creando un'immagine assolutamente analoga a quelle che possono
offrire i lontani e più celebri "monti pallidi". L'interesse
turistico per la zona è cresciuto in questi ultimi anni grazie anche alla
presenza del Parco Naturale dell'Alta Valle Pesio e Tanaro, che ha
richiamato più che altro un buon numero di escursionisti desiderosi,
talvolta curiosi di percorrere i numerosi itinerari offerti dalle
"Dolomiti del Piemonte". La vallata che da Chiusa sale fino al
Marguareis può vantare tuttavia anche attrattive storico-culturali e
sciistiche; queste si uniscono in un affascinante connubio allorchè si
visita la media valle Pesio nel periodo invernale, quando la neve copre i
prati del fondovalle consentendo di raggiungere la Certosa di Pesio con
gli sci sottili ai piedi.
E' vivamente consigliata una sosta nel vasto complesso religioso della
Certosa: questa, a quota 859 m., fu fondata nel 1173 da Ulderico da
Casale, monaco dell'ordine dei Certosini. Centro di vita culturale e
spirituale per oltre seicento anni, la sua presenza condizionò ovviamente
economicamente ma sorprendentemente anche dal punto di vista naturalistico
la vita della vallata: si deve infatti all'attività dei monaci, oltre che
alle condizioni climatiche favorevoli, la presenza della folta copertura
forestale della valle del Pesio. L'architettura dell'edificio
religioso ha oggi perso le forme medioevali che dovettero caratterizzare
la sua origine: più volte rimaneggiata a causa delle alterne vicende
vissute, la Certosa ha oggi un aspetto tardo-rinascimentale.
La pista tra la
Certosa ed il Pian delle Gorre
Il tratto di pista compreso tra la Certosa ed il Pian delle Gorre (m.
1032) e l'Osservatorio Faunistico (m.1050), lungo circa 12 km totali
(andata e ritorno) rappresenta senz'altro la parte più entusiasmante
della pista del Marguareis.
Ciò che lo rende tale è il fatto che attraversa un ambiente selvaggio,
soprattutto nella parte alta, oltre il villaggio d'Ardua, quando il
binario s'inoltra in valloni e boschi lontani da centri abitati, tra
splendidi abeti bianchi e cime calcaree di aspetto dolomitico.
Partendo dalla Certosa, si resta sulla riva destra del Pesio fino ad
oltrepassare il Villaggio d'Ardua, oltre il quale si attraversa il
torrente (che scorre in basso, in una spettacolare forra boscosa), proseguendo
sulla riva sinistra. Si passa accanto all'area attrezzata
sotto la punta Labiaia Mirauda e, seguendo sempre il corso del Pesio, si
raggiunge un bivio a circa 910 m. di quota.
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Un tratto di pista
accanto alla Certosa di Pesio
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Si prosegue diritto e si superano 140 m. circa di dislivello seguendo il
tracciato di una strada (sterrata nel periodo estivo) caratterizzata da
una pendenza discreta e da alcuni tornanti.
Presto si raggiunge l'osservatorio faunistico (m. 1050), dove in alcuni
periodi dell'anno si possono vedere i cervi; il paesaggio è dominato
dalle forme dolomitiche del gruppo Jurin-Fascia (che separa la valle Pesio
dalla valle Vermenagna) e dall'aguzza punta Bartivolera, visibile nella
direzione opposta, contrafforte occidentale della cima dei Cars.
Una bella e impegnativa discesa riporta al bivio a quota 910 m. circa; si
svolta a destra e si scende ancora di una decina di metri, per poi
risalire nel bosco di abeti bianchi fino ai 1032 m. circa del Pian delle
Gorre (40-45 metri di dislivello): l'ultimo tratto di pista prima del pian
delle Gorre è stretto e di norma battuto con una motoslitta, attraversa
in costa un pendio boscato abbastanza ripido e, pur non essendo
caratterizzato da pendenza eccessiva, non è elementare per lo sciatore
inesperto.
Al pian delle Gorre è presente un rifugio con servizio bar-ristorante
(0171-738077 oppure 333-2700314 o 347-4203288), solitamente aperto nel
periodo invernale.
Claudio Trova
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