DISLIVELLO: 1000
m.
ESPOSIZIONE: inizialmente
Nord (fino al ponticello sul rio Rasiga), poi Sud
DIFFICOLTA': E
; l'ultimo tratto, su traccia di sentiero che si sviluppa lungo un ripido
pendio di sfasciumi, può divenire EE se in presenza di neve o di nebbia
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BREVE
DESCRIZIONE
Da S.Bernardo di Bognanco il Pizzo Pioltone (o Camoscellahorn) appare come
un'imponente, aguzza vetta che chiude a occidente, proprio sul confine
svizzero, l'aspra bastionata rocciosa posta a spartiacque con la val
Divedro. Presenta versanti rocciosi e dirupati ad eccezione della parte
più occidentale del lato sud che, seguendo l'orientamento degli strati
della roccia, consente di salire fino in cima seguendo una traccia di
sentiero; a partire da 2240 m. circa di quota, questo si sviluppa su un
ripido terreno di sfasciumi, che non presenta comunque difficoltà se in
assenza di neve ed in condizioni di buona visibilità.
La vetta è punto panoramico di notevole interesse: calamita l'attenzione
soprattutto lo scenario di roccia e ghiaccio che fa da sfondo
all'escursione a partire dal passo di Monscera, scenario in cuo spiccano
il Pizzo d'Andolla, il Fletschhorn, il Lagginhorn e la Weissmies (questi
ultimi due con altezze superiori a 4000 metri); giunti in vetta, il bianco
dei larghi e dolci ghiacciai del versante elvetico del monte Leone (m.
3553) rappresentano l'ultima piacevole sorpresa per l'escursionista.
Interessanti appaiono anche il Pizzo Diei (verso Nord) e la Cima Verosso
(verso Sud), che mostra il suo versante settentrionale attraverso il quale
si individua facilmente una via di salita: oltre quest'ultima cima,
svettano nella luce del mezzogiorno il Pizzo Straciugo ed il Pizzo
Montalto, assai noti in zona.
L'itinerario
è stato pubblicato su ALPENNINO (numero di Aprile 2000)
periodico delle sezioni CAI della Provincia di Alessandria
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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